I Corsi di Perfezionamento Professionale di Anonima Romanzi sono diretti
da Carlo Cerciello, attore, regista e
pedagogo, amato e seguito dai suoi allievi che riconoscono il valore
innovativo del suo metodo, ne apprezzano il carisma e lo considerano una
guida sicura ed efficace. Attraverso un lavoro più che ventennale il
Teatro Elicantropo è riuscito a diventare un punto di riferimento per la
formazione teatrale in tutta l'Italia centro-meridionale e grazie alla
sua fama e le ottime prove offerte dagli ex allievi, riesce anno dopo
anno ad allargare il suo raggio d'azione su tutto il territorio (a
confermarlo sono le domande di ammissione in continua crescita). Sotto
il profilo professionale, l'appartenenza a questo gruppo di lavoro è
diventata per gli addetti garanzia di serietà, quasi un marchio di
qualità, e molti dei ragazzi riescono ad intraprendere con successo la
carriera teatrale. Una solida realtà culturale dunque che però per
mantenere alta la qualità della sua proposta artistica e che, per
crescere, ha assoluto bisogno di essere sostenuta.
Gli obiettivi fondamentali dei corsi di
perfezionamento, consistono nel motivare, sensibilizzare e orientare
l'allievo nel territorio complesso e meraviglioso, che definiamo, spesso
genericamente, "teatro", rendendolo consapevole della propria
responsabilità di comunicatore, nonché dell'unicità di una professione,
al tempo stesso artigianale e artistica. Essere attore o regista non
vuol dire esercitare il narcisistico sfogo della propria creatività, ma
coordinare, rispettare ed esaltare quella degli altri, insieme alla
propria, intorno ad un progetto il più possibile condiviso, motivato e
solidale. Praticare teatro, in tutte le sue forme e metodologie di
lavoro, non può prescindere da un'indagine attenta e costante della
realtà che ci circonda. È questa l'analisi, l'osservazione e la verifica
che definiamo "ricerca". Senza di essa il "teatro" stesso non esiste,
perché non esistono le motivazioni per farlo, per vivificare, cioè, quel
rituale simbiotico e catartico tra "attori" e pubblico, che rende il
"teatro" unico ed insostituibile. Questi corsi, dunque, puntano alla
formazione di artisti-artigiani creativi e
consapevoli del proprio ruolo sociale.
La struttura generale dei Corsi di Perfezionamento Professionale prevede
l'approfondimento della preparazione fisica attraverso il lavoro con
coreografi e insegnanti del movimento, lo studio della voce come
strumento tecnico, la voce parlata e il canto, consolidamento della base
teorica con la guida di qualificati docenti per la costruzione di una
consapevolezza critica.
I corsi di Perfezionamento professionale per attori si svolgono con
cadenza bisettimanale nell'arco di sei mesi.
Il Perfezionamento Professionale per Attori 2020/2021, comprende tanto
gli incontri-lezione sulla recitazione, che quelli sulla regia teatrale
diretti da Carlo Cerciello e ha cadenza bisettimanale.
Il corso 2020/2021 comprende incontri e stages con docenti del settore,
di livello nazionale e internazionale:
Ai suddetti stages hanno accesso in ordine di preferenza:
- gli allievi iscritti al Corso di Perfezionamento 2020/2021
(est-int)
- gli allievi più meritevoli iscritti al III anno del Laboratorio
2020/2021
- gli ex allievi più meritevoli iscritti in passato a regia
e recitazione IV anno (est-int)
- gli ex allievi più meritevoli del L.T.P. Elicantropo, anche se non
hanno frequentato il IV anno
- eventuali esterni, in base ai posti rimanenti, su colloquio e
presentazione curriculum formativo
In partenariato con la Elledieffe e la Fabbrica dell'Attore di Roma,
proseguendo e perfezionando la ventennale valorizzazione professionale
degli allievi più meritevoli del Corso di Perfezionamento Professionale
di Anonima Romanzi, il progetto ministeriale prevede, inoltre, il loro
graduale avviamento al lavoro.
Con la collaborazione e il sostegno della Fondazione Eduardo De Filippo,
dal 1° febbraio avrà il ciclo di Studi Eduardiani dedicato agli allievi
del 1° - 2° e 3° anno del Laboratorio Teatrale Permanente di Anonima
Romanzi Teatro Elicantropo di Napoli.
Dopo il successo degli Studi Eduardiani estivi ed invernali della
passata stagione formativa, insieme alla F.E.D. abbiamo deciso di
proseguire gli Studi Eduardiani anche per la stagione 2024/2025, anzi, a
causa dell’enorme interesse suscitato dall’iniziativa, abbiamo aperto
gli Studi anche agli esterni che dovessero farne richiesta.
Guidati dall'esperienza dei docenti Antonio Sinagra e Giuseppe Rocca,
gli allievi avranno modo di approfondire la conoscenza del grande
maestro napoletano.
Gli Studi Eduardiani fanno parte delle iniziative promosse da Anonima
Romanzi T. Elicantropo, relative al Corso di Formazione e
Perfezionamento Professionale.
Le lezioni si terranno il giovedì per gli allievi del 1° anno e il
venerdì per gli allievi del 2° e 3° anno, dalle ore 15,30 alle ore
18,30. Quanto agli esterni potranno seguire sia le lezioni del giovedì,
che quelle del venerdì.
Quest’anno le lezioni si svolgeranno, inizialmente, presso il Teatro
Trianon, che si è prestato gentilmente ad ospitarle e proseguiranno
presso la sede della Fondazione Eduardo De Filippo in via Vittoria
Colonna 4 (quartiere Chiaia).
STUDI EDUARDIANI 2023-2024 – a cura di
Giuseppe Rocca
Cantata dei giorni pari
-Ditegli sempre di sì (1927)
-Ogni anno punto e da capo (1931)
-Natale in casa Cupiello (1931-’34)
-L'abito nuovo (1935)
-Non ti pago (1940)
Cantata dei giorni dispari
-Napoli milionaria! (1945)
-Occhiali neri (1945)
-Filumena Marturano (1946)
-Le bugie con le gambe lunghe (1947)
-La paura numero uno (1950)
-Amicizia (1952)
-Mia famiglia (1955)
-Bene mio e core mio (1955)
-De Pretore Vincenzo (1957)
-Il figlio di Pulcinella (1957)
-Sabato, domenica e lunedì (1959)
-Tommaso d'Amalfi (1962)
-Dolore sotto chiave (1964)
-Il cilindro (1965)
-Il contratto (1967)
-Il monumento (1970)
-Gli esami non finiscono mai (1973)
-Peppino Girella, sceneggiato in 6 puntate (1963)
Eventuali
*-Requie a l'anema soja... / I morti non fanno paura (1926)
*-È arrivato 'o trentuno (1931)
*-L'ultimo Bottone (1932)
*-La voce del padrone / Il successo del giorno (1932)
*-Una bella trovata (1932)
*-Noi siamo navigatori (1932)
*-Il thè delle cinque (1932)
*-Cuoco della mala cucina (1932)
*-Il coraggio (1932)
*-Parlate al portiere (1933)
*-Tre mesi dopo (1934)
*-Sintetici a qualunque costo (1934)
*-Occhio alle ragazze! (1936)
*-Che scemenza (1937)
*-Il ciclone (1938)
*-Basta il succo di limone! (1940)
*-Sue piccole mani (1943)
I Corsi di Regia Teatrale si svolgono con
cadenza bisettimanale nell'arco di sei mesi.
Il programma del corso
prevede:
Analisi del test drammaturgico
Elementi di metodologia della critica teatrale
Nascita della Regia
Simbolismo: Mejerchol'd, Appia, Dalcroze, Paul Fort, Gordon Crieg
Ideazione e sviluppo di un progetto di spettacolo su testo
predeterminato, dalla stesura cartacea del progetto stesso alla sua
messinscena. Quindi analisi della scrittura drammaturgica
Le avanguardie: espressionismo, dadaismo, futurismo, surrealismo.
Antonin Artaud "il teatro e il suo doppio" e Jacques Copeau
La scelta degli attori. I provini. Le prove teatrali. Assistenza
teatrale e aiuto regia. Piano prove. Direzione di scena e ordine del
giorno. Rapporti con i collaboratori tecnico-artistici: scenografo,
costumista, musicista compositore, disegnatore luci, coreografo
Antinovecentismo, neorealismo, ermetismo. Erwin Piscatoe e Bertolt
Brecht. Etienne Decroux, Jerzy Grotowski, Eduardo De Filippo
La trasformazione del linguaggio scritto in linguaggio scenico.
Esercitazioni su testi di Shakespeare, Brecht, Muller, Bernhard, Weiss.
Nozioni di riscrittura teatrale e di scrittura scenica. La
contaminazione teatrale.
Sperimentalismo, neoavanguardie e postmoderno, il teatro
dell'assurdo.
Motivazioni e differenze nell'uso del colore e dei vari tipi di
illuminatori. Drammaturgia sonora. Differenze e motivazioni tra musica
diegetica e di commento, tra scenografia formale e scenografia
concettuale. Il costume teatrale e i suoi perché
Dall'astrazione futurista alla grande regia. L'eccezione e la regola.
Visconti tra regia e Scenografia. La linea Strehler-Damiani. Luca
Ronconi e l'infinita sperimentazione. Scenografia arte e ricerca.
Luzzati, il poliedrico
Esercitazioni su testi
Esercitazioni pratiche
Carlo Cerciello
si occupa in prima persona di insegnare grammatica e sintassi
dell'essere in scena sia nei corsi ordinari sia in quelli di
perfezionamento per attori e registi.
Guglielmo Verrienti
L'attore e regista Roberto Azzurro, per le tecniche vocali, la
dizione e la recitazione: attore, drammaturgo e regista, si specializza
con artisti internazionali quali Habib Nagamouchi e Lindsay Kemp
lavorando successivamente come assistente di Cobelli, Quartucci,
Calenda; ha collaborato a lungo con l'Odin Teatret, lavorando anche con
Kay Bredoltd.
Guglielmo Verrienti
L'autore e regista Massimo Maraviglia, per drammaturgia e teoria teatrale, ha studiato con Ronconi, Trionfo, Camilleri; tra i protagonisti della sperimentazione teatrale a Napoli negli anni '80 è oggi docente di Filosofia e Storia e svolge oggi gran parte del suo lavoro teatrale all'interno di Cantieristupore, di cui è fondatore e direttore artistico.
Guglielmo Verrienti
Il musicista compositore e regista Paolo Coletta, per il canto e la musica in
teatro: ha approfondito l'analisi dei linguaggi musicali in un percorso
storico-musicale all'interno dell'Università Federico II; ha scritto più
di 80 partiture di scena per Lindsay Kemp, Antonio Tabucchi, Gabriele
Lavia, Gigi Piera Degli Esposti, Antonietta De Lillo. Nel 2009 ha
debuttato in qualità di compositore nella stagione lirica del Teatro San
Carlo di Napoli e del Teatro Stanislavskij di Mosca.
Guglielmo Verrienti
di Enzo Moscato
con Imma Villa
regia Carlo Cerciello
Tempo e luogo: dopo il terremoto del 1980 a Napoli … e
oltre.
Scannasurice è una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio
dalla identità androgina, nell’ipogeo napoletano dove abita, all’interno di una
stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi,
metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee,
dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua
condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della
sua quotidianità terremotata.
Tommaso Le Pera
di Bertolt Brecht
regia Carlo Cerciello
Bertolt Brecht ha tratto la materia del suo Lehrstück Die Mutter (1932) dall’omonimo
romanzo di Maksim Gor’kij (1907), che narra la storia di Pelagia Vlassova la quale,
convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene coinvolta nelle
loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti “La Madre”. Brecht allunga la
durata della vicenda nel tempo, fino alla prima guerra mondiale e alla vigilia della
rivoluzione d’ottobre, rispetto all’opera originale di Gor’kij e ne allarga anche i
significati. Si tratta sì di un notevole dramma didattico, ma portato ben oltre le
misure geometriche, per esempio, di «L’eccezione e la regola». C’è in esso, un’evidente
carica sentimentale che investe il personaggio di Pelagia Vlassova, la madre. E’
l’apprendistato della madre proletaria sulla «lunga strada tortuosa della sua classe»,
fino alla consapevolezza completa, che la rende forte al punto di farle sopportare,
quasi senza battere ciglio, la morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è
un cammino ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difendere il
figlio Pavel, ma successivamente a ogni sua nuova azione cresce in lei la consapevolezza
e la convinzione che le cose debbano cambiare. Il senso della riproposizione de “LA
MADRE” di Bertolt Brecht sta tutto nel recupero della memoria storica di avvenimenti,
ideologie e sentimenti che hanno trasformato il mondo, riconsegnando alle classi più
deboli, e ai lavoratori tutti, quella coscienza e quella dignità che, purtroppo, oggi
viene nuovamente mortificata e immolata sull’altare del “dio mercato”. Nel panorama
amaro di una politica palesemente sconfitta, schiava dell’economia e dell’affarismo, il
nostro vuole essere un solitario omaggio alla classe operaia, che in Paradiso,
purtroppo, non è andata e non andrà mai. Un affresco malandato e corroso, da cui
traspare ancora la forza di un ideale.
Salvatore Pastore